"Castello" di Milena Bosetti | ||
per ascoltare voce narrante Milena Bosetti | ||
Cammino sospesa tra tempo e spazio, quando d’incanto, un raggio di sole fende la bruma dando forma a un’imponente fortezza. Torri, smerli, ponti e reconditi passaggi si rivelano al mio sguardo.
Mi inebrio alla vista di uno straordinario miraggio.
Un castello emerge dalla nebbia, pare poggiare le mura su un banco di nuvole, ed io con esso.
Oltre la Pietra echi lontani sussurrano di amori, di eroi, di condottieri, dame, e risa di fanciulli in gioco.
Mi tendo all'ascolto… il suono di un flauto mi ammalia e mi guida attraverso un volto buio fino all'interno di una grande sala dove al suono di arpe, tamburi e cornamuse, danzano dame dai capelli intrecciati con grani di perle accompagnate da cavalieri abbigliati dai più vivi colori.
Io spettatrice incredula chiudo gli occhi pensando che forse sto solo sognando, ma quando li riapro, stupita mi ritrovo abbigliata con un sontuoso abito lungo fino ai piedi.
Qualcuno mi tende la mano che accetto, e con mia grande sorpresa riuscendo a non inciampare, avverto il mio corpo tracciare inconsapevolmente le note di un remoto rondò.
Nella vertigine della danza, all'improvviso mi sento di nuovo sedurre dal suono del flauto che mi guida verso una porta sull'altro lato della sala, mentre mi allontano, lasciando la festa, mi accorgo che la musica e le persone intorno a me, diventano sempre più evanescenti fino a fondersi con la pietra.
Angosciata mi fermo, mi guardo le mani, mi tocco le braccia, il viso, giusto ad accertarmi di essere ancora reale.
Un sospiro di sollievo, e come una fanciulla, mi lancio in una corsa, lieve come una farfalla, inseguo le note attraverso corridoi e stanze, fino a raggiungere un grande salone al cui centro troneggia un grande specchio, con timore mi avvicino, lo guardo e vedo riflettere l’immagine di me bambina.
L’ansia mi assale, impaurita inciampo cadendo oltre la cornice.
Ed eccomi fanciulla in un giardino profumato da fiori dai mille colori e animato da bambini felici che mi invitano al gioco di cavalieri e dame.
Poco dopo, annoiata da finti tornei, propongo di cambiare, non ho ancora finito di illustrare le regole del nuovo gioco, quando all'improvviso, con gli occhi chiusi e la fronte posata sulle braccia piegate appoggiate alla pietra mi sento contare ad alta voce… 1, 2, 3, 4, 5, 6, chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori… riapro gli occhi, sollevo la testa, e di nuovo nel corpo di donna, mi ritrovo sola. Intorno a me solo pareti di pietra arredate da enormi quadri i cui soggetti sono, re, regine, condottieri, dame, eroi e principesse…
La mia attenzione si sofferma sul ritratto di un fiero e affascinante lanciere, alla sua destra una giovane dama dal volto a me familiare, i miei stessi azzurri occhi, il sorriso identico al mio, e le mie gote rosate.
Mi avvedo, rinchiusa in una dorata cornice, la mia figura permeata dall'odore di antichi colori fuso col sentore della polvere posata dal tempo, quando il suono soave del flauto mi avvolge per tramutarsi in un armonico e dolce saluto…
Bentornata a casa, my lady Bianca.
Botticino, maggio 2024, Milena Bosetti