"Al castello, al castello..." Alvaro Mario Ferlenghi | ||
per ascoltare il racconto... voce narrante Elena Guitti | ||
Al castello, al castello... Al castello a cacciare il Fantasma Giacomina.
La folla si riunì sulla collina di Dosem e mano a mano che altri arrivavano, prese forma un grosso Gatto, oscuro dai forconi ritti.
Alla luce delle torce le ghigne dei villici guizzavano come carpe in una vasca. Rapidi bisbigliarono fuori dalla sonnolente montagnola avviandosi verso il castello.
Se prima c’era un sommesso borbottio, ora il mugghio cresceva, e cresceva. E con questo anche il movimento della massa fluida si accorciava, incurvando la schiena come un gatto e si allungava per correre forte, sempre più forte.
Quelli davanti cominciarono ad urlare che c’era un pericolo, ma quelli dietro non sentirono per il forte vento e continuarono a spingere, senza vedere che c’era un fossato a protezione del castello.
In mezzo alle saette arrivò l’informazione.
Tutti puntarono piedi unghie e deretano; si strinsero talmente forte che si sentirono scricchiolare le ossa, ma senza dolore.
La Bestia era una cosa sola.
Quelli che formavano i baffi di destra caddero nel fossato, così il nome che le venne dato fu “Gatto Senza Baffo Destro”.
Il castello pareva spopolato, anche quando si levò una bella luna piena ad illuminare gli alti spalti.
La luna ondeggiava al forte vento come una grande lanterna appesa all’esterno di una casa. E produceva ombre e riflessi.
Nell’istante che il vento cessò di colpo, un urlo irruppe nel nero silenzio: Giacomina!
Dove dove? Senza aspettare altri, “Gatto Senza Baffo Destro” con un forte salto si lancia nella gravità e con una, due piroette, è sugli spalti, dentro al castello … e già ne sente l’odore.
Il clangore che ne seguì fu dovuto all’eccitazione mentre perseguiva la zaffata che scantonava agevolmente.
“Gatto Senza Baffo Destro” proseguì nell’intento per giorni, settimane, mesi.
Senza riposarsi un solo istante.
Per Giacomina fu orribile, importuno, seccante e allora disse: Accidenti, mi aspetta un altro trasloco!
Cremona, 30 aprile 2020 - Alvaro Mario Ferlenghi